“Le Autoritá di garanzia hanno il dovere di illuminare a giorno quanto sta accadendo attorno alla eventuale cessione di La 7. Le cronache di queste ore, a cominciare dalla documentata ricostruzione fornita da Giovanni Valentini su Repubblica, confermano le ipotesi che rilevano le impronte lasciate dai soliti noti, dalle cordate di sempre, dai mediatori di ogni stagione”. Lo affermano in una nota il portavoce di Articolo21 Beppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita. “Sarebbe davvero paradossale se, nella stagione nella quale tutti annunciano una legge sul conflitto di interessi, si dovesse invece assistere, inerti o complici, ad una ulteriore e devastante espansione della anomalia italiana. Non si tratta di affari loro, perché da un’operazione di questa natura potrebbe derivare una sostanziale riduzione del pluralismo dell’offerta ed un colpo mortale alla attuale esperienza editoriale che ha garantito una ventata di libertà in un sistema chiuso e melmoso. Dal momento che il governo ancora in carica e le Auroritá di garanzia, Agcom e Antitrust, hanno anche poteri di sorveglianza e di verifica degli intrecci e dei potenziali conflitti di interesse, sarà il caso che li attivino prima che sia troppo tardi”.
“Per queste ragioni – concludono Giulietti e Vita – l’associazione Articolo21, oltre a confermare l’impegno a fianco delle rappresentanze sindacali e professionali, ha deciso di chiedere un incontro all’Agcom per esprimere le preoccupazioni e sollecitare l’attivazione di tutte le misure necessarie a prevenire conflitti di interesse di ogni tipo e natura”.