‘Servizio Pubblico’, Silvio Berlusconi e la tecnologia digitale

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Che giovedì 10 gennaio 2013 fosse una serata importante in televisione si percepiva durante la giornata: chi rinviava cene con amici, i convegni finivano entro le 19,30 per consentire ai partecipanti di raggiungere i luoghi dove avrebbero visto ‘Servizio Pubblico’, la trasmissione di Michele Santoro su la7 dove avrebbe partecipato Silvio Berlusconi, la persona che con“l’Editto Bulgaro” del 18 aprile 2002  in una conferenza stampa a Sofia aveva chiesto e ottenuto di ‘silenziare’ in TV Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Michele Santoro.

Le persone che si occupano di televisione sanno che questo evento televisivo è stato costruito allo scopo di ottenere il reciproco tornaconto dei due ‘duellanti’. E’ giudizio condiviso dai media che il ‘matador’ Berlusconi abbia ‘matato’ il toro Santoro poiché questo evento è stato celebrato in periodo di campagna elettorale dove il leader del PDL doveva recuperare parte del consenso perduto, mentre Michele Santoro ha condotto la trasmissione così come fa da alcuni decenni con grande successo. Quindi, l’evento è la partecipazione stessa del Cavaliere perché è il personaggio che dà corpo all’evento.

Probabilmente, forse – come sostengono alcuni – avremmo avuto lo stesso successo di telespettatori se a partecipare alla serata fosse stata Mina, evocata cantante e conduttrice di trasmissioni televisive di prima serata di grande successo, da decenni assente dalla scena pubblica del piccolo schermo. Il fascino discreto dell’evento realizza in un sol colpo la magia di mettere a confronto in uno studio Berlusconi l’uomo più ricco d’Italia, possessore dei più importanti mezzi di comunicazione di massa, ex Presidente del Consiglio per circa 20 anni, leader di una parte della destra in declino, che chiede ospitalità in prima serata al giornalista che più ha contrastato sul piano professionale e dove è presente in studio anche Marco Travaglio, ‘grande inquisitore’ di Silvio Berlusconi.

L’evento come sappiamo dalle cronache è stato preparato nei minimi particolari da ‘ambasciatori’ delle due parti. Com’ è apparso evidente dallo svolgimento della trasmissione, Berlusconi è stato allenato dall’On. Brunetta, sul piano dei contenuti economici, e da esperti di comunicazione di provata fiducia sul piano mediatico: i risultati si sono visti.
La domanda che dobbiamo porci è se noi spettatori abbiamo capito qualcosa di più sulla proposta politica di quella parte della destra e se abbiamo delle idee più chiare sulle scelte che vuole fare il PDL dopo la trasmissione evento di giovedì sera 10 gennaio.

Sono molto d’accordo con tutti quei commentatori che ritengono sia stato un successo sul piano mediatico, soprattutto, per la novità di Berlusconi intrattenitore con alcune gag molto efficaci. Sul piano politico le cose che ci sono rimaste in mente sono la volontà di reintrodurre la lira come moneta di scambio, quindi uscire dall’Euro, per difendere l’Italia dall’ economia tedesca, e che la famosa lettera di richieste economiche  che ci venivano dall’Europa è stata scritta dall’On. Brunetta su richiesta di Berlusconi per risolvere alcuni conflitti interni con l’On. Giulio Tremonti.   Tutti gli altri argomenti, alcuni anche importanti, sono stati enunciati senza che agli spettatori a casa sia stata data avuto una risposta. Solo i tifosi del Cavaliere, gli elettori del centro destra, delusi, hanno avuto la percezione che il loro capo fosse tornato in campo e che, quindi, le scelte politiche dei 20 anni precedenti, causa della situazione di emergenza economica in cui ci troviamo, saranno riproposti.

‘Servizio Pubblico’, la trasmissione televisiva vista sulla LA7, ci ha lasciato questa impressione. E’ prevalso l’aspetto spettacolare, le gags, la lettera non prevista a Marco Travaglio, scritta dai preparatori mediatici del leader, che ha creato veri momenti di contrasto, ma sostanzialmente che molto era stato concordato.  Le domande che hanno tentato di rivolgere le due belle, capaci e intelligenti giornaliste, Giulia Innocenti e Luisella Costamagna, forse, avrebbero potuto mettere in difficoltà Berlusconi, ma, purtroppo le risposte non sono pervenute e, quindi,  hanno ridotto a comparse le due interlocutrici e consentito a Berlusconi di recuperare sul piano politico e spettacolare. Il leader della destra ha un’indiscussa capacità di ‘animale televisivo’, ed è, quindi, in grado di recuperare consenso nei confronti di quegli elettori che si lasciano affascinare dalle promesse e non dai contenuti.

Michele Santoro sul piano degli ascolti ha avuto le più alte presenze televisive in assoluto per le sue trasmissioni, ha confermato la sua professionalità, proponendoci una trasmissione televisiva d’intrattenimento e non un’inchiesta giornalistica in diretta.
La7 ha raggiunto il record di ascolti che per una rete televisiva significa incrementi pubblicitari e certezza di contenuti per gli investitori.

Tutti hanno avuto il loro vantaggio, ma, a mio giudizio, la maggioranza dei circa 9 milioni di telespettatori avrebbero voluto capire meglio i temi politici, per avere conferme o delusioni, invece hanno partecipato ad un evento con molti effetti speciali e nessuna sostanza. Berlusconi è uscito dalla trasmissione come vincitore, ricompattando molti dei suoi elettori, dimostrando di essere ancora il loro capo, senza fornire proposte concrete per governare in futuro l’Italia.

La domanda da porci è questa: la trasmissione è stata di “sinistra” e utile ai fini delle elezioni politiche? Penso che ‘Servizio Pubblico’ sia, per dirla in dialetto romanesco ‘del partito della pagnotta’, che tradotto, significa cercare di fare il proprio lavoro d’inchiesta nel modo più reale e professionale possibile e trarre da questo lavoro il massimo del vantaggio dal punto di vista dell’audience e dal punto di vista del recupero delle risorse finanziarie.
La campagna elettorale è ancora lunga e le trasmissioni giornalistiche, tipo “Servizio Pubblico”,  spostano voti, ma  gli elettori hanno la memoria corta, l’evento è importante per il numero delle persone che lo seguono,  ma è certo che non si traduce in voti elettorali reali.

La seconda considerazione è che gli elettori, le persone, navigano tra i Social  Network (usati dal Papa, da Barak Obam Presidente USA, e da molti politici nel mondo e in Italia) che sono gli strumenti della tecnologia digitale e di Internet  molto diffusi nell’era globale. In Italia sono elementi tecnologici digitali che aiutano a stabilire rapporti tra le persone,  lo  scambio di opinioni e sostituiscono in modo più capillare, le riunioni che nella ‘Prima Repubblica’ si tenevano nelle sezioni dei vari partiti politici, dove gli iscritti, i cittadini potevano interloquire con il politico di turno.  Bersani, fino ad oggi, parte della sua campagna elettorale, la svolge tra le persone, sentendo i loro umori, i loro problemi e frequenta poco la TV.

I Social Network consentono di interloquire con le persone e con i problemi della loro vita quotidiana,  se questa pratica è integrata dalle riunioni con gente in  “carne ed ossa” può essere uno dei modi per riconciliare l’opinione pubblica con la politica.
Usare solo o principalmente la TV, è parlare in modo unidirezionale a dei cittadini passivi, dei consumatori, dei telespettatori e non a delle persone che fanno le loro scelte in autonomia.

L’evento televisivo è importante, anche se organizzato nei minimi particolari, soprattutto per chi produce e realizza contenuti. La nuova tecnologia digitale apre nuovi scenari, modifica molto il consumo di televisione, e i rapporti sociali, sposta le giovani generazioni su altri media multimediali e anche la politica per trovare consenso deve fare le sue riflessioni per stare al passo con i tempi moderni.


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