A novembre del 2012 Beppe Giulietti, portavoce di Articolo21, ha convocato l’assemblea ad Acquasparta che ha approvato all’unanimità la sua linea di condotta. Numerose associazioni culturali, molte delle quali legate al mondo del cinema hanno condiviso e aderito alle linee di Articolo21, per stigmatizzare una censura invisibile, più sottile della censura degli anni ’60. Quel condizionamento continuo e strisciante per chi scrive, per chi inventa, con quello sponsor che non ama i film di riflessione e di impegno…
La critica dovrebbe essere messa in atto, sia per il cinema che per la televisione non per quello che si racconta ma per le volgarità gratuite, la distorsione e la mercificazione del linguaggio…
In questo contesto è indispensabile il superamento del conflitto di interessi, una rigorosa normativa antitrust, una modifica dei criteri di nomina delle Autorità di garanzia e del Consiglio di amministrazione della Rai. Con la convinzione che i partiti debbano uscire dalla gestione diretta degli organismi di garanzia che hanno ormai assunto il controllo di tanta parte del settore dei media, a partire dal servizio pubblico. Un tema cruciale anche per un cinema che sia davvero libero e indipendente nelle scelte artistiche e non vincolate da criteri aziendali o partitici incompatibili con la settima arte.
E poi la questione sociale, i beni comuni, il degrado dei beni culturali ed ambientali, la crisi della formazione pubblica… Temi primari per la cultura e la preparazione delle nuove generazioni che le associazioni culturali tutte e l’Art. 9 Cultura e Spettacolo in primis hanno promosso e promuovono nella difesa degli storici stabilimenti di Cinecittà, come beni architettonici e come luogo creativo e di lavoro per la nostra cultura nazionale. Convinti di continuare la nostra battaglia nel riconquistare un bene comune e rilanciare Cinecittà con la sua attività primaria: costruire film, difendere e salvaguardare i mestieri e le professioni del cineaudiovisivo. Sicuri di trovare una soluzione con un coinvolgimento fattivo del nuovo governo della Regione Lazio.
Ripensare con questa ottica anche alle produzione RAI, dai format ai talk show alla Fiction, ricordandoci di avere l’obbligo di realizzare lavori con un concreto messaggio culturale e storico indispensabile alle giovani esperienze visive dei nostri figli.
Con queste linee base, che sono gli intenti essenziali anche dell’Associazione Art. 9, ci uniamo con forza e convinzione partecipando l’8 febbraio alla manifestazione pubblica, sottoscrivendo un comune impegno per la libertà di informazione con qualsiasi mezzo sia creato e divulgato.