“Superiamo il ventennio del berlusconismo”.
Il documento finale dell’assemblea di Art.21 ad Acquasparta

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L’assemblea di Articolo21, convocata ad Acquasparta, nei giorni 9 10 11 novembre, ha deciso di acquisire e far proprie le relazioni e le proposte emerse nelle relazioni svolte nell’ordine, da Roberto Zaccaria, Tana De Zulueta, Nicola D’Angelo,Vincenzo Vita, Monica Guerritore, Marino Sinibaldi, Nino Rizzo Nervo, Barbara Scaramucci, Beppe Giulietti.
É giunto il momento di superare davvero il ventennio del berlusconismo, ma questo richiede anche una discontinuità politica ed etica proprio a partire dal tema del conflitto di interessi, la cui mancata risoluzione sta all’origine della metastasi che ha corrotto in profondità non solo il sistema mediatico, ma l’intero ordinamento democratico.

Sotto questo profilo, con particolare riferimento al sistema della informazione, il medesimo governo Monti non ha voluto o potuto introdurre innovazione alcuna a conferma della persistenza del problema.
Non causalmente l’Italia continua ad occupate le posizioni di coda, in materia di libertà di informazione, in tutte le graduatorie internazionali.
Di fronte a questo quadro l’assemblea ha deciso di rilanciare la campagna per il superamento del conflitto di interessi, per una rigorosa normativa anti trust, per una immediata modifica dei criteri di nomina delle Autorità di garanzia e del Consiglio di amministrazione della Rai.

I partiti debbono uscire dalla gestione diretta degli organismi di garanzia, le candidature debbono essere pubbliche e realmente confrontabili, la fonte di nomina deve comprendere anche le rappresentanze della cittadinanza attiva, ma allo stesso modo si deve anche denunciare la crescente invadenza dei governi (vedi la situazione della Rai) e la persistente presenza di consorterie e di logge che hanno ormai assunto il controllo di tanta parte del settore dei media, a partire dal servizio pubblico.

Le proposte elaborate, a partire dai testo di legge già presentati da Roberto Zaccaria e da Tana De Zulueta, saranno da noi presentate a tutte le forze politiche e sociali, a tutti i candidati alle elezioni primarie, a quante e quanti si candideranno alla guida del paese, affinché questi temi, rimossi nello scorsi ventennio, non lo siano anche nel prossimo, a prescindere da chi vincerà.

Nell’immediato l’assemblea dichiara il proprio impegno a sostenere e a partecipare a tutte le iniziative che saranno promosse dalla Fnsi, dall’Ordine dei giornalisti, dai cronisti italiani per contrastare qualsiasi ipotesi di legge bavaglio.

Il testo della legge sulla diffamazione, attualmente in discussione al Senato, è ancora insufficiente e, soprattutto, non ha raccolto le proposte relative alle “querele temerarie“, al Giurì per la lealtà della informazione, alla equità delle sanzioni e all’obbligo di “rettifica documentata”.
Da qui il giudizio negativo, l’invito a non abbassare la guardia e a promuovere, eventualmente, una grande manifestazione nazionale.

In materia di proposte di legge in attesa di approvazione, l’assemblea chiede alla Camera dei deputati di procedere alla celere approvazione, senza ulteriori modifiche, del testo sul cosiddetti “equo compenso”, prima parziale risposta alle attese e ai diritti negati di centinaia e centinaia di giornalisti precari e free lance. Ma è altrettanto urgente una legge sull’editoria che eviti la sparizione di decine di testate che hanno uno straordinario valore culturale e contribuiscono al pluralismo dell’informazione.

L’assemblea ha anche deciso di deliberare il proprio formale sostegno alla prima iniziativa promossa da cittadini e associazioni dell’Europa comunitaria per la presentazione di una legge iniziativa popolare volta a chiedere al Parlamento e alla commissione europea una normativa anti trust e sul pluralismo, comune e condivisa.

L’assemblea, infine, ha deciso di promuovere e di rilanciare la campagna “Ti Illumino di piü” con l’obiettivo di riporre al centro della attenzione politica e mediatica quei temi e quei soggetti sociali davvero esclusi dalla rappresentanza e dalla rappresentazione perché sgraditi allo spirito dei tempi e alla sub cultura del conflitto di interessi, della rissa,della esibizioni dei corpi dei capi e dei loro imitatori.
Questa orgia verbale ha contribuito a nascondere grandi temi: dalla questione sociale ai beni comuni, dal degrado dei beni culturali ed ambientali alla crisi della formazione pubblica, dalle guerre nel mondo alle vite precarie, dal “femminicidio” alle morti sul lavoro, sino alla tratta degli esseri umani e alle minoranze “umiliata ed oscurate” dai curdi ai palestinesi, per fare solo qualche esempio.

Su questi temi é necessario aprire una grande battaglia culturale, ma anche discutere senza reticenze corporative sulle nuove forme di censura determinate dalle omissioni, dalla negazione stesso della notizia.
Da qui anche la necessità di ripensare modi e forme della produzione televisivo, e non solo, dei format, dei talk show, puntando ad una rivalutazione delle inchieste sul campo, diventate sempre più rare, forse tra le principali vittime di questa troppo lunga stagione politica e mediatica.

Alla campagna “Ti Illumino di piú” hanno sin qui aderito, tra le associazioni presenti ad Acquasparta”: Articolo21, la Tavola della Pace, Libera, Lbera Informazione, Fnsi, Usigrai, Comitato per la libertà di informazione, Libertá e giustizia, Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno, Giulia, Tavolo Donne e media.
La campagna avrà, tra gli altri obiettivi, quello di chiedere in modo formale alle Autorità di garanzia del settore, alla commissione parlamentare di vigilanza, alla presidenza della Rai di promuovere la istituzione di un Osservatorio capace di rilevare non solo la presenza dei partiti nei tg e nei gr, ma anche la eventuale presenza dei soggetti sociali e dei temi effettivamente presenti e narrati dai media pubblici e privati.

Un appello poi sarà rivolto agli organismi di garanzia affinché in occasione delle elezioni primarie e della raccolta di firme per i quesiti referendari, sia garantita ai cittadini una informazione rigorosa e completa, che consenta davvero pari opportunità alle candidate e ai candidati, e la doverosa illuminazione di quesiti che riguardati davvero milioni di persone, quali quelli relativi all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

L’assemblea, infine, ha deciso di riconvocare la prossima assemblea sulle prospettive della rete, sui i rischi di censura, sulle nuove professionalità emergenti, sull’uso delle parole nella stagione del post berlusconismo.

Una particolare attenzione sarà dedicata all’articolo 43 della Costituzione che rafforza l’idea di bene comune ed apre la strada a forme di coinvolgimento, sin qui non sperimentate, rivolte ai cittadini utenti nella gestione diretta dei servizi essenziali.

Un grazie, infine, a quanti hanno partecipato e reso possibile l’assemblea di Acquasparta che ha segnato un veto e proprio salto di qualità nella vita di Articolo21.


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