La Champion S.p.A. produttrice di abbigliamento sportivo con sede a Carpi (Modena) ha fin dagl’inizi degli anni 90 un suo ufficio progettazione a Scandicci (Firenze) dove lavorano circa 50 persone, soprattutto donne con figli. La Società, senza comunicare ai lavoratori e ai sindacati il loro obbiettivo, sta di fatto chiudendo la sede di Scandicci, in barba ai diritti dei lavoratori, senza manifestare alcuna volontà di contrattazione e l’attivazioni degli ammortizzamenti sociali previsti dai contratti dei lavoratori.
Come per le lavoratrici della Omsa, tramite la rete ci viene chiesto un aiuto affinché si accendano i riflettori su questa vicenda. I diritti dei lavoratori sono sacrosanti e non possiamo permettere che nessuno lasci correre perché quello che sta succedendo alla Champion a Scandicci potrebbe essere l’ennesimo cattivo esempio che altre aziende potrebbero imitare.
Condividiamo articoli nei social network, raccontiamo nei nostri blog quello che sta succedendo.
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Condividiamo gli articoli e le informazioni che troviamo a riguardo, seguiamo il suggerimento del Sindaco di Scandicci Simone Gheri di boicottare i prodotti della Champion fino a che la società non torni indietro sulle sue decisioni o applichi gli ammortizzatori sociali previsti in questi casi.
Noi apparteniamo ad un insieme di persone che, prese singolarmente, difficilmente trova il modo di farsi sentire, ma se ci uniamo, se facciamo rumore intorno a questa vicenda possiamo davvero contribuire ad una lotta giusta per i lavoratori della Champion e per tutti i lavoratori del nostro paese.
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