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Rai e candidature: Monti impedisca il tracollo di una grande impresa pubblica

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Una non meglio precisata fonte governativa avrebbe fatto sapere che stanno già arrivando le prime proposte di candidatura per la Rai del futuro. Se così fosse sarebbe davvero un fatto positivo e bisognerebbe darne atto a chi, a partire da Santoro e da Freccero, ha contribuito a rompere il muro del silenzio che circondava le modalità del rinnovo delle autoritá e del consiglio della Rai. Ci auguriamo che ora, sia il governo, sia le presidenze delle Camere, vogliano aprire canali istituzionali per sollecitare le autocandidature e, subito dopo, vogliano  rendere note le proposte e consentire così una pubblica comparazione tra i diversi profili professionali.

Dal momento che lo stesso presidente Monti ha manifestato le sue preoccupazioni per la scarsa indipendenza e trasparenza della Rai, siamo certi che tale situazione avrà presto fine e che saranno individuate soluzioni straordinarie, sotto ogni profilo, per mettere fine al controllo diretto da parte del governo e delle forze politiche; magari affidando la gestione della Rai a persone che abbiano una solida competenza nel campo del mercato editoriale e della industria  della comunicazione e della cultura.

Il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna, ha opportunamente annunciato che, nei prossimi giorni, il sindacato dei giornalisti diffonderà davanti a Palazzo Chigi il bando di concorso per la nomina del prossimo direttore generale della BBC.
Analoga procedure viene utilizzata dalla tv pubblica francese.

Un governo che ha commissariato “tutto e tutti” dovrebbe guardare a questi modelli e non dare neppure l’impressione di restare impigliato nelle trame del conflitto di interessi.
Sarà il caso comunque che la decisione sia immediata per impedire il tracollo di una grande impresa pubblica.


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