In Grecia tracollo del PASOK, che precipiterebbe dal 43% dei consensi al 14-17%. Tanto male che a sinistra si profila il sorpasso da parte della neonata formazione “più radicale” Syriza, che oscillerebbe tra il15 e il18% dei voti. Un fatto enorme, come la tragedia economica che sconvolge la Grecia. Così la destra di Nuova Democrazia otterrebbe la maggioranza relativa pur crollando, ma meno del PASOK: dal 33,5% viene data in oscillazione tra il 17 e il 20. E’ chiaro dunque che esiste, sebbene sia remota, la possibilità che sia la nuova sinistra di Syriza la forza politica di maggioranza relativa. Un partito di cui sappiamo troppo poco per poter esprimere opinioni. C’è poco da sapere invece sui neonazisiti, che purtroppo sembrano destinati a raggiungere il quorum e quindi a entrare in Parlamento: per loro gli exit-poll parlano di un 6-8% di consensi.
Poco più su, in Serbia, la gravissima crisi economica, che vuol dire disoccupazione alle stelle e inflazione a doppia cifra, ha fatto registrare un risultato importante: si è parlato più di economia che di Kosovo. Il campo dei merli e la sconfitta patita dagli Ottomani lasciano spazio alla realtà. E speriamo che questo voglia dire sconfitta per i nazionalisti.